Studi di settore, online nuovi dati.

Continua l’operazione trasparenza


Un ulteriore tassello della strategia finalizzata a fornire assistenza ai contribuenti per adempiere correttamente o a mettersi in regola per tempo, beneficiando di sanzioni ridotte
immagine di persone che guardano grafici
Il Fisco mette online le statistiche dei dati degli studi di settore dichiarati dai contribuenti per gli anni 2011-2014. Ricavi o compensi, posizioni congrue e non, anche con riferimento ai correttivi crisi, adeguamenti anno per anno: grazie a un nuovo software, da oggi consultabile da tutti i cittadini, l’Agenzia punta sempre più sulla carta della trasparenza per favorire la compliance fiscale.
La novità è uno dei tasselli della strategia finalizzata ad accrescere la compliance attraverso una sempre più ampia condivisione di dati e informazioni tra Fisco e cittadini, e segue, a distanza di pochi giorni, il lancio del “prospetto pluriennale studi di settore”, la nuova funzionalità disponibile nel cassetto fiscale che consente di passare in rassegna, per il quinquennio 2009-2013, i principali dati dichiarativi relativi agli studi applicati.
Partirà inoltre quest’anno, con una prima fase sperimentale, il processo di revisione degli studi, come previsto nell’Atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2016-2018.

Focus sui dati
Grazie al software pubblicato sul sito internet dell’Agenzia, è possibile navigare in maniera dinamica le diverse annualità, selezionando il macro settore o lo studio di interesse, per conoscere il numero di soggetti che lo applicano, i ricavi/compensi dichiarati (con la distinzione tra congrui e non), la percentuale di posizioni congrue e non (anche per effetto dei correttivi relativi alla crisi economica), la percentuale dei contribuenti che si sono adeguati.
Si scopre così, ad esempio, che, nel 2014, 822mila professionisti (tra congrui e non) hanno dichiarato complessivamente compensi per oltre 60 miliardi di euro e che circa 675mila commercianti hanno dichiarato ricavi per 223 miliardi di euro.
Nella nota metodologica viene precisato che le statistiche non tengono conto delle posizioni di quei contribuenti che, pur essendo assoggettati agli studi, hanno dichiarato in Unico: cause di esclusione o inapplicabilità; ricavi/compensi maggiori di 20 milioni di euro; redditi di impresa/lavoro autonomo maggiori di 10 milioni di euro (o per i quali sono stimati ricavi o compensi per un importo maggiore di 10 milioni).

Più informazioni condivise per far crescere la compliance
La novità è uno dei tasselli della strategia finalizzata a incentivare l’adesione spontanea dei cittadini agli obblighi fiscali attraverso una sempre maggiore condivisione di dati. Le statistiche pubblicate oggi rientrano, in particolare, nel ventaglio di informazioni finalizzate a incentivare il dialogo con i contribuenti soggetti agli studi, previste dal provvedimento del direttore dell’Agenzia del 18 giugno scorso, in attuazione delle misure contenute nella legge di stabilità 2015.
Eccone gli step principali:

sono stati messi a disposizione dei contribuenti i modelli degli studi di settore presentati e l’esito rielaborato dall’Amministrazione sulla base dell’ultima versione del software Gerico pubblicato sul sito dell’Agenzia
i contribuenti che, pur essendo obbligati, non avevano provveduto sono stati invitati a presentare i modelli degli studi di settore
a ciascun contribuente è stato reso disponibile l’elenco delle anomalie emerse in fase di trasmissione della dichiarazione sulla base dei controlli telematici previsti tra i quadri contabili del modello Unico e i dati degli studi di settore
i contribuenti o gli intermediari hanno potuto comunicare eventuali giustificazioni in merito a situazioni di non congruità, non normalità e/o non coerenza risultanti dall’applicazione degli studi di settore ed è stato consentito di fornire dettagli in merito alle cause di esclusione o di inapplicabilità
infine, a ciascun contribuente è messo a disposizione il prospetto su base pluriennale dell’andamento dei dati dichiarati relativi agli studi di settore applicati.

Con l’iniziativa di oggi, quindi, si amplia ulteriormente il pacchetto di informazioni condivise, per mettere i contribuenti nelle condizioni di avere un quadro sempre più completo della propria posizione fiscale e aiutarli ad adempiere correttamente o a regolarizzare per tempo, beneficiando di sanzioni ridotte.

Dove trovare i dati
Le statistiche sono reperibili sul sito www.agenziaentrate.it seguendo il percorso: Cosa devi fare > Dichiarare > Studi di settore e parametri > Studi di settore > Statistiche studi di settore.
Nella stessa pagina, anche il link ai dati statistici disponibili sul sito del dipartimento delle Finanze, relativi ai periodi d’imposta 2005-2013.

Novità in cantiere
Sempre sul sito dell’Agenzia, è stato pubblicato anche il documento presentato nella riunione della Commissione degli esperti svoltasi lo scorso 14 gennaio, che contiene le ipotesi di modifica agli studi di settore oggetto di sperimentazione nel 2016. Si dà così avvio al processo di semplificazione degli studi e alla riduzione del loro numero, come previsto nell’Atto di indirizzo del ministro dell’Economia e delle finanze per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2016-2018.

Chiara Ciranda
pubblicato Venerdì 29 Gennaio 2016

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