Decreto-dignità:

le misure fiscali


Modifica del redditometro, rinvio al 28 febbraio 2019 del termine entro cui trasmettere lo spesometro relativo al terzo trimestre 2018, abolizione dello split payment per i professionisti
Decreto-dignità:|le misure fiscali
Nel corso del Consiglio dei ministri di ieri il Governo ha approvato un decreto legge, che introduce misure urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese (“decreto-dignità”).

Oltre a misure finalizzate alla limitazione dell’utilizzo dei contratti di lavoro a tempo determinato, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al contrasto della delocalizzazione delle imprese e alla lotta al fenomeno della ludopatia, il provvedimento contiene anche disposizioni in materia di semplificazione fiscale.


In particolare, si prevede:

la modifica del “redditometro” mediante l’introduzione di una disposizione secondo cui il decreto ministeriale attualmente vigente, che elenca gli elementi indicativi di capacità contributiva (Dm 16 settembre 2015), non ha più effetto per i controlli ancora da eseguire relativi al 2016 e agli anni successivi. Inoltre, si stabilisce l’adozione da parte del Mef di un nuovo decreto in materia, dopo aver sentito l’Istat e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori
il rinvio della prossima scadenza per la trasmissione della comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute (“spesometro” – articolo 21, Dl 78/2010); infatti, viene stabilito che i dati relativi al terzo trimestre 2018 possono essere inviati telematicamente all’Agenzia delle entrate entro il 28 febbraio 2019, anziché entro il secondo mese successivo al trimestre (cioè il 30 novembre 2018)
l’abolizione del meccanismo della scissione dei pagamenti (“split payment” – articolo 17-ter, Dpr 633/1972) per le prestazioni di servizi rese alle pubbliche amministrazioni dai professionisti i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o di acconto.


Accesso all'Area Riservata